SOCIETÀ

Giornata Mondiale dell'Ambiente

Ogni anno, dal 1973, il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell'Ambiente. Quest’anno, l’evento ufficiale, promosso dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (United Nations Environment Programme - UNEP), si terrà sull’Isola di Jeju, nella Repubblica di Corea, e avrà come protagonista il tema sempre attuale dello smaltimento della plastica. Lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno è #BeatPlasticPollution, proprio per sottolineare l’urgenza di elaborare un sistema di recupero più efficace di questi rifiuti. L’impiego eccessivo e lo smaltimento, che non sempre viene effettuato correttamente, sono, infatti, tra le principali cause dell’accumulo di plastica nell’ambiente.  

Secondo l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), solo il 9% della plastica totale viene smaltita correttamente, come indicato nella pubblicazione “Prospettive Globali della plastica”, che ci offre una panoramica completa su questo tema. Dallo studio emerge che dal 2000 al 2019 la produzione di plastica è raddoppiata, passando da 234 a 460 milioni di tonnellate: questo, però, non ha determinato una maggiore attenzione al suo smaltimento, dal momento che solo il 9% viene riciclato a nuova vita. Non solo, dal report si evince che l’epidemia da COVID-19 ha incrementato il consumo di plastica attraverso l’uso di dispositivi di protezione individuali e prodotti monouso. Inoltre, la presenza di macroplastiche nell’ambiente costituisce l’88% dei rifiuti dispersi, mentre le microplastiche, ovvero particelle con un diametro inferiore a 5 mm, che derivano dalla frammentazione della plastica rilasciata nell’ambiente, costituiscono il restante 12%. 

Purtroppo, facciamo ancora fatica a renderci conto che la gestione non adeguata dello smaltimento di un prodotto, giunto al termine della sua utilità, causa gravi problemi non solo ambientali, sociali ed economici, ma anche per la nostra salute. Infatti, le microplastiche, presenti nell’ambiente che ci circonda, attraverso il cibo giungono nel nostro organismo, dove possono accumularsi negli organi e tessuti, quali fegato, cervello, sangue e perfino nel latte materno. Per comprendere la portata della diffusione delle microplastiche il programma dell’ONU sull’ambiente ha stilato, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, un report con tanti dati e informazioni utili anche per parlarne in classe .

Ma quanto veniamo veramente in contatto con la plastica e i suoi polimeri nella vita di tutti i giorni? Basti solo pensare che le bottiglie d’acqua sono in Polietilene tereftalato (PET), le bottiglie degli shampoo sono in polietilene ad alta densità (HDPE), i pacchetti di patatine sono in polipropilene (PP) e le stoviglie usa e getta sono in polistirene (PS).

Le caratteristiche che rendono la plastica molto utile, quali la durabilità e la resistenza, possono rivelarsi un’arma a doppio taglio, poiché i rifiuti plastici, trasportati dai fiumi ai mari e poi agli oceani, persistono per centinaia di anni. Sono molte le cose che possiamo fare per contribuire ad accendere i riflettori su questa problematica: riducendo il nostro consumo quotidiano di plastica, ripulendo luoghi inquinati (strade, boschi, spiagge) e aumentando la consapevolezza del problema. Anche noi possiamo prendere parte a quest’impresa collettiva con piccole scelte quotidiane, che fanno davvero la differenza se diventano collettive! E tu, come intendi celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente? Scopri gli eventi organizzati nel nostro Paese, o perché no, proponi il tuo evento per sensibilizzare le persone che conosci su #BeatPlasticPollution!  
 

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