SCIENZA

Biogeochimica e migrazioni umane

La scienza è sempre più interdisciplinare e si avvale della collaborazione di discipline diverse per rispondere a domande complesse. Come nel caso della ricerca condotta dal team di Bioarcheologia umana dell’Università degli Studi di Padova, che in collaborazione con gli esperti di biogeochimica del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha messo a punto un nuovo metodo per studiare le migrazioni delle popolazioni umane

Lo studio, pubblicato recentemente sulla rivista PLOS ONE, ha consentito, tramite l’ausilio dell’intelligenza artificiale e della biogeochimica, di costruire una mappa della Sardegna meridionale per studiare lo spostamento di individui da e verso l’insediamento fenicio e punico della città di Nora. 

Ma come è stato possibile? E in che cosa consiste la biogeochimica?  

La biogeochimica è quel ramo della scienza che studia i processi chimici, fisici, geologici e, come dice la parola stessa, biologici che avvengono in un determinato luogo, attraverso l’analisi della composizione chimica di quell’ambiente e di come essa varia nel tempo. Gli scienziati hanno concentrato la propria attenzione sull’elemento chimico stronzio (Sr) e in particolare su due sue forme, gli isotopi 87Sr e 86Sr, che sono presenti nel suolo, nelle acque, nelle rocce, ma anche nei viventi. Questo elemento chimico, infatti, quando è ingerito attraverso il cibo e l’acqua, si fissa nelle ossa e nei denti sia degli animali che delle persone, in quantità specifiche a seconda del periodo storico. Analizzando campioni di fauna dai reperti archeologici provenienti dall’area di Nora e dalle zone circostanti, gli scienziati sono riusciti a costruire una vera e propria mappa di riferimento del contenuto in Stronzio del Sud della Sardegna ai tempi delle civiltà fenicie e puniche.  

Analizzando il contenuto degli isotopi 87Sr e 86Sr in reperti umani, i ricercatori hanno definito delle vere e proprie impronte “isotopiche” che, confrontate con quelle dell’ambiente circostante, hanno permesso di comprendere se quella determinata persona fosse originaria di Nora (e quindi possedeva lo stesso contenuto dei due isotopi dell’ambiente in cui era stata sepolta) oppure se provenisse da altre regioni. Per la prima volta, quindi, grazie ai modelli creati con l’intelligenza artificiale, che ha consentito di analizzare migliaia di dati, e alle determinazioni chimico-fisiche su reperti antichi, è stata creata una mappa isotopica del Sud della Sardegna indispensabile per studiare le dinamiche di migrazione delle popolazioni nell’antichità. 

Un esempio concreto di integrazione di discipline diverse e di come la scienza possa essere impiegata negli studi storici. 

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