La sezione risorse del nostro sito si arricchisce con i protocolli sperimentali sviluppati dal team di docenti di scienze del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Trento, nell’ambito del progetto “I microrganismi del suolo e la loro relazione con le piante di Vaccinium myrtillus”, vincitore del Secondo premio dell’edizione 2020 di Mad for Science.
Il progetto focalizza la sua attenzione sul suolo, una risorsa naturale non rinnovabile e il cui stato di salute è molto importante per la resa e la qualità dei prodotti agricoli, e sui suoi microrganismi. Il fine ultimo del progetto è quello di studiare, mediante tecniche di biologia molecolare, la biodiversità dei microrganismi della rizosfera di piante di mirtillo in campioni di suolo coltivati con metodiche agricole differenti per comprendere i fattori chimico-fisici che modellano le comunità batteriche della rizosfera e influenzano la crescita di piante di mirtillo con migliori caratteristiche antiossidanti.
I primi protocolli, liberamente scaricabili dalla sezione risorse del nostro sito, permettono ai docenti di svolgere attività sperimentali pensate per il biennio nell’area delle Scienze naturali. In particolare, il percorso sperimentale inizia con un’attività molto coinvolgente per gli studenti: il campionamento di carote di terreno e di suolo della rizosfera di piante di mirtillo, oltre ai mirtilli stessi. Il progetto del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci prevede il campionamento in campi a coltivazione biologica, intensiva o in aree boschive, dove i mirtilli crescono spontaneamente, ma gli stessi protocolli sperimentali possono essere applicati anche ad altre situazioni. Una volta in laboratorio, le carote di terreno saranno utilizzate per analizzare le caratteristiche chimiche, quali pH, presenza di carbonati, azoto, fosforo e potassio, e fisiche, quali la granulometria del terreno, al fine di classificare il suolo come sabbioso, limoso o argilloso, e l’umidità del campione in esame. Dalle Scienze naturali si passa poi alla Chimica con l’analisi dell’attività antiossidante dei mirtilli, eseguita mediante la valutazione dell’inibizione del DPPH, un radicale libero, da parte dei frutti. Un esperimento da proporre agli alunni del triennio e che consentirà di fare le prime deduzioni sulla migliore tipologia di coltivazione per ottenere mirtilli con maggiori caratteristiche antiossidanti.
Non vi resta, quindi, che cimentarvi con questi primi esperimenti per essere pronti a realizzare anche quelli dedicati alla biologia molecolare, che arriveranno a breve!