SCIENZA

Alla ricerca di nuovi materiali

PE, PS e PVC: quante volte leggiamo queste sigle sugli imballaggi o nei prodotti che utilizziamo? Si tratta di polietilene, polistirene e polivinilcloruro, materiali plastici molto versatili e ampiamente usati ma che, allo stesso tempo, non sono biodegradabili e, quando impiegati per oggetti usa e getta, pongono un problema di sostenibilità ambientale. È possibile sostituire, almeno in parte, queste plastiche con materiali biodegradabili, compostabili e che utilizzano scarti di produzione? È questa la domanda alla base del lavoro del team di scienziati guidati da Hongli Zhu della Northeastern University di Boston e che è stato pubblicato sulla rivista Materials lo scorso novembre.

Gli scienziati hanno sviluppato un metodo per produrre contenitori per il cibo (come piatti e tazze), valorizzando uno scarto della lavorazione della canna da zucchero, la bagassa, un residuo fibroso che finora è stato usato principalmente come fonte d’energia. La sfida maggiore è stata quella di sviluppare un materiale resistente alle alte sollecitazioni, ma al tempo stesso sicuro per l’alimentazione umana e sostenibile per l’ambiente. Gli scienziati hanno risolto questa sfida inventando un materiale ibrido in cui le corte fibre della polpa di canna da zucchero sono combinate a quelle più lunghe delle fibre di bambù. Il risultato? Un nuovo materiale che, grazie agli intrecci tra i due diversi tipi di fibre e all’aggiunta di un composto organico (il dimero di chetene alchilati), è molto resistente alle forze meccaniche, all’acqua e all’olio e non contiene metalli pesanti.

Il nuovo materiale può essere sagomato e pressato per dare origine a contenitori che rispettano tutti gli standard per accogliere cibo e bevande. Non solo, se posto nella terra è anche biodegradabile in circa 60 giorni.
Un esempio di come la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali può aiutarci a rispondere a una delle sfide attuali più importanti: quella di salvaguardare e proteggere l’ambiente in cui viviamo.
 

Potrebbe interessarti anche