Chi l’ha detto che solo gli scienziati possono contribuire all’avanzamento della conoscenza e del sapere scientifico? Da alcuni anni si sta sempre più affermando la citizen science chiamata anche “scienza partecipata”, che consiste nel coinvolgimento volontario dei cittadini a collaborare con i ricercatori nel raccogliere dati e generare nuova conoscenza.
Sebbene la citizen science sia esplosa negli ultimi anni, anche grazie alla diffusione di internet e degli smartphone, che consentono in tempo reale di raccogliere e condividere dati su piattaforme e app dedicate, si pensa che abbia origini ben più lontane. Uno dei primi esempi di scienza partecipata risale al 1715, quando l’astronomo Halley previde un’eclissi di sole e fece stampare un volantino in cui raccontava il fenomeno che si sarebbe verificato. Invitò anche le persone a non spaventarsi e, anzi, a scrivergli osservazioni così da poter affinare i suoi calcoli teorici nella stima del percorso della successiva eclissi.
In tutto il mondo oggi esistono tantissimi progetti di citizen science, che, benché possa essere applicata a diversi campi della scienza, è particolarmente utile nei progetti di monitoraggio ambientale e negli studi ecologici. Questi, infatti, richiedono la raccolta di dati su territori molto vasti, che non riuscirebbero ad essere coperti in modo efficace dai soli ricercatori.
E in Italia? Anche da noi sono attivi diversi progetti. Ad esempio, il progetto School of Ants, promosso dal Laboratorio di Mirmecologia dell’Università degli Studi di Parma e dalla North Caroline State University, ha l’obiettivo di raccogliere dati sulla presenza e distribuzione delle varie specie di formiche che popolano le nostre città per studiarne la biodiversità urbana. Il progetto BeeWatching riguarda invece le api ed è stato ideato dal CREA e dal Dipartimento di Science Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna con l’obiettivo di scoprire quali impollinatori ci sono sul suolo italiano e quali stanno scomparendo o sono in difficoltà. Il Mosquito Alert Italia è un progetto di ricerca dedicato alla registrazione della presenza delle zanzare sia comuni che tropicali, che possono anche essere portatrici di gravi malattie. Il progetto, a cui partecipano 19 paesi in tutta Europa, in Italia è coordinato dall’Università La Sapienza di Roma e solo nel 2022 ha raccolto più di 4000 dati. L’obiettivo? Identificare luoghi e momenti in cui si registrano attacchi di zanzare per renderne più efficace il controllo e la prevenzione.
La citizen science ha valore scientifico, poiché consente di generare nuova conoscenza, ma anche educativo e sociale, in quanto coinvolge in prima persona i cittadini, gli studenti e gli insegnanti rendendoli protagonisti dell’avventura scientifica e facendoli riflettere sul ruolo della scienza e sull’importanza dell’applicazione rigorosa del metodo scientifico. E allora non ci resta che trovare il progetto che più ci appassiona tra tutti quelli proposti dall’ Associazione europea e italiana di citizen science e metterci al lavoro!