Genomica, biotecnologie, robotica, informatica e intelligenza artificiale sono aree della scienza in crescente espansione e sempre più connesse tra loro. Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione digitale, che comporta anche la nascita e l’aumento di opportunità lavorative che solo fino a dieci anni fa erano impensabili. Questa tendenza è destinata a crescere e ai giovani che entreranno nel mondo del lavoro sarà chiesto un livello di conoscenze e competenze scientifiche sempre maggiore.
Sebbene questi campi della scienza siano cruciali per lo sviluppo economico, siamo di fronte a un significativo divario di genere nell’ambito delle materie STEM, acronimo per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Infatti, nonostante le donne abbiamo fatto tantissimi passi in avanti, raggiungendo in molti Paesi la parità di genere nelle Scienze della Vita o arrivando nel 2018 a essere 1 ricercatore su 3 (fonte: Nazioni Unite), tuttavia, sono ancora una minoranza nelle STEM e rappresentano solo il 28% dei laureati in ingegneria e il 22% dei professionisti nel campo dell’intelligenza artificiale. Un report dell’UNESCO sottolinea che, sebbene il 33% dei ricercatori siano donne, le scienziate tendono ad avere carriere più brevi e meno retribuite rispetto ai colleghi uomini, raggiungono più raramente posizioni apicali (solo il 12% nelle accademie) e la loro attività di ricerca è sottorappresentata nelle riviste di alto profilo (fonte: Royal Society of Chemistry).
La parità di genere e l’accesso equo all’istruzione sono due pilastri fondamentali per lo sviluppo sostenibile e inclusivo, ma come possiamo, insieme, raggiungerli?
La Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza è nata proprio per questo: istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015 e patrocinata dall’UNESCO, si celebra ogni anno l’11 febbraio per “promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali".
Tante le iniziative organizzate in tutto il mondo per ricordarci quanto sia importante lavorare insieme per una reale inclusione. Sono ancora troppi i motivi che portano le ragazze a non scegliere una carriera nelle STEM: fattori sociali, economici, culturali. Anche il contesto familiare pesa, così come il non sentirsi sufficientemente competente e capace. È un paradigma che però dobbiamo cambiare partendo proprio dalla scuola, e proponendo modelli femminili di riferimento e storie di scienziate che con tenacia hanno seguito il proprio sogno fino a trasformarlo in realtà. E allora l’11 febbraio parliamo di donne e scienza con le risorse online che vi proponiamo: i video in inglese sul canale YouTube dalle Nazioni Unite o le interviste a scienziate prodotte da RAI scuola o partecipando agli eventi promossi dall’Istituto nazionale di astrofisica.